Quando sostituire la caldaia? 5 segnali da non sottovalutare

Come ogni strumentazione tecnologica e meccanica, anche le caldaie tradizionali hanno una durata media di vita, oltre la quale cominciano a essere logorate dall’usura. Capire per tempo quali sono i segnali di questo deterioramento permette di attivarsi per sostituire l’impianto, evitando non solo una perdita di efficienza del sistema di riscaldamento domestico, ma anche eventuali pericoli. Non è però sempre semplice accorgersi di questi indizi di mal funzionamento, con il rischio di sottovalutarli finché non è troppo tardi.

Quando sostituire la caldaia-5 segnali da non sottovalutare
La cosa principale da sapere e da tenere a mente a priori è che una caldaia tradizionale ha un ciclo di vita medio di 15-20 anni, oltre il quale l’impianto, anche se apparentemente in buono stato, andrebbe sostituito. Si tratta di una buona regola che permette di giocare d’anticipo sostituendo la caldaia al momento opportuno ed evitando di ritrovarsi in situazioni d’emergenza, magari in pieno inverno, senza riscaldamento e costretti a effettuare in poche ore la scelta di un nuovo modello (che invece andrebbe ponderata con attenzione).

 

Partendo da questo concetto principale, sono almeno 5 i segnali spia che qualcosa nella nostra caldaia domestica non va e che dovrebbero farci considerare di sostituirla:

 

  1. Viene a mancare l’acqua calda – Se dai rubinetti di casa non scende più acqua calda e l’impianto è regolarmente acceso e il termostato è funzionante, può essere sintomo di danneggiamento di uno o più componenti della caldaia. Un consulto con un tecnico specializzato può permettervi di orientarvi verso la sostituzione del singolo pezzo o dell’intera caldaia.

 

  1. La caldaia si blocca – Se la tua caldaia smette di svolgere la propria funzione all’improvviso e non ci sono state interruzioni di corrente elettrica, significa che qualche componente dell’impianto è danneggiato. Provare a sfiatare i radiatori potrebbe risolvere il problema, ma se il blocco perdura occorre chiamare al più presto un tecnico per diagnosticare con sicurezza il problema e capire se è meglio sostituire la caldaia piuttosto che ripararla.

 

  1. Strana rumorosità – Le caldaie tradizionali, si sa, non offrono il massimo della silenziosità, ma quando i rumori che produce l’impianto mentre è in funzione diventano troppo forti o insoliti, è sintomo che qualcosa all’interno del suo sistema idraulico ha un problema. La prima cosa da fare è stabilire l’origine di questi suoni, primo passo che può aiutare a capire se è il momento della sostituzione dell’impianto è arrivato.

 

  1. Sbalzi di pressione – La pressione di una caldaia tradizionale può essere regolata manualmente senza troppe difficoltà direttamente dal proprietario, agendo sul manometro. Tuttavia, quando sbalzi di pressione si verificano di frequente e senza una ragione chiara o non è possibile bilanciare lo scompenso, significa che sono presenti problemi che possono richiedere in modo urgente la sostituzione dell’impianto. Il corretto valore di pressione è infatti il primo elemento che stabilisce il regolare funzionamento dell’impianto. Ecco perché è un errore sottovalutare questo indizio.

 

  1. Perdite di acqua – Quando dalla caldaia fuoriescono rivoli o zampilli di acqua si tratta sempre di un guasto interno, spesso dovuto all’usura delle guarnizioni o alla presenza di scariche galvaniche che tendono a creare perforamenti delle tubature. Nei casi più fortunati sostituire le guarnizioni può risolvere il problema, ma se le perdite si ripresentano, significa che per la caldaia è giunta l’ora della sostituzione.

Oltre a questi indizi da tenere monitorati, anche in caso di assenza di anomalie un impianto potrebbe risultare non più idoneo a seguito della periodica prova fumi: in base infatti a quanti CO2 emette la caldaia è possibile capire all’istante se il nostro impianto risponde ancora ai parametri di funzionamento e, soprattutto, se rappresenta un pericolo per l’ambiente e per la salute.

 

Correlato a questo aspetto c’è anche quello dei consumi: un loro aumento è indice infatti di funzionamento poco virtuoso dell’impianto.

 

Bisogna aggiungere inoltre che, anche se per molte persone, soprattutto giovani coppie, pianificare la sostituzione di un impianto di riscaldamento può rappresentare una spesa non indifferente, è sempre bene non rimandarla in quanto, alla lunga, manutenere una vecchia caldaia non più efficiente si rivela molto più dispendioso che sostituirla, soprattutto se si opta per un nuovo tipo di impianto ad alta efficienza per il quale esistono numerosi incentivi e sgravi fiscali.

 

Se si è interessati a quest’ultima soluzione, è bene rivolgersi a specialisti del settore che, con le opportune analisi del caso, sapranno consigliare la tipologia di impianto più indicato, fornendo anche ogni tipo di informazione circa le agevolazioni disponibili, i costi di installazione e il risparmio calcolabile in bolletta.

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